Il BES (bisogni educativi speciali) riguarda ormai quasi un milione di studenti in Italia. Ad essi è riservato un percorso di insegnamento personalizzato. Di questi molti sono gli alunni con DSA ovvero disturbi specifici di apprendimento come la dislessia, la disgrafia, la discalculia.
La scuola attua Piani Didatici Personalizzati, dispensatori o compensatori per tentare di arginare le difficoltà degli studenti per permettere a ciascuno di raggiungere il successo formativo.
Ma questa giornata ha provato a cambiare prospettiva, punto di osservazione.
Abbandonando l'uso di termini quali "malattia", "disabilità" e puntando i riflettori sulle "abilità particolari" che caratterizzano questi ragazzi. Il tentativo è quello i valorizzare e non più semplicemente di normalizzare le abilità dei singoli alunni. Insomma, è ora di smetterla di etichettare i ragazzi come portatori di 'disturbi', minando a suon di certificazioni fin dall'infanzia la loro autostima e di dedicarsi a loro con un approccio positivo e costruttivo, alla scoperta delle loro peculiarità e dei loro reali punti di forza piuttosto che parlare sempre di mancanze e difficoltà. Medici, pedagogisti, antropologi hanno animato questa giornata riempiendola di contenuti nuovi e realmente formativi per noi educatori che tutti i giorni affrontiamo queste problematiche a stretto contatto con i ragazzi e le famiglie. È stato illuminante e di grande stimolo per il nostro lavoro. Siamo sempre a vostra disposizione per parlare e affrontare insieme a genitori, insegnanti e alunni le tappe del percorso formativo dei BES, che da oggi per noi saranno i BEST, bambini che hanno "il cervello con le ali". Carla Badalamenti
Qui il documento completo della giornata
